Sismabonus 2022, le agevolazioni per ridurre il rischio sismico

Chi può usufruire del Sismabonus? Quali sono le zone sismiche? Come calcolare la percentuale di detrazione? Quali sono i lavori ammessi? Leggi tutte le informazioni o scorri direttamente a quelle che ti interessano selezionando un argomento specifico dall’indice che trovi di seguito.

In cosa consiste

Il Sismabonus è l’agevolazione dedicata ai contribuenti (società e privati) per la messa in sicurezza delle parti strutturali di edifici – o complessi di edifici – ad uso residenziale, anche diversi dall’abitazione principale, o adibiti ad attività produttive, che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3.

Per quanto riguarda la percentuale di detrazione, varia dal 50% all’85% in base alla tipologia di immobile (condominio oppure no) e alla riduzione di rischio sismico ottenuta.

Come funziona

La detrazione può avvenire in 3 modi:

  1. direttamente come credito d’imposta, da ripartire in 5 quote annuali di pari importo per le spese sostenute; in ogni caso, come tutte le detrazioni d’imposta, l’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi;
  2. tramite cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante ad altri soggetti, come ad esempio istituti di credito e intermediari finanziari;
  3. sotto forma di sconto in fattura sul corrispettivo dovuto al fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati, anticipato dal fornitore stesso, che poi lo recupererà a sua volta tramite credito d’imposta.

È bene ricordare che per accedere alle detrazioni è sempre necessario presentare due documenti fondamentali:

  • il visto di conformità che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta, rilasciato dagli intermediari abilitati, come dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro e dai CAF;
  • la asseverazione tecnica che certifichi, entro 90 giorni dalla fine lavori, il rispetto dei requisiti minimi necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati, rilasciata da professionisti in ambito di progettazione strutturale, direzione dei lavori e collaudo statico.

Gli entri preposti al controllo di tutta la pratica Sismabonus sono l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia Nazionale Efficienza Energetica (ENEA), che si interfacciano per verifiche al livello tecnico-procedurale e fiscale. Si tratta di controlli ordinari, effettuati in modalità telematica

Chi può usufruire dell’agevolazione

Il Sismabonus può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia.

La detrazione spetta non solo alle persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, ma anche agli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, alle società semplici, alle associazioni tra professionisti e ai soggetti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali).

Per quanto riguarda il titolo di godimento sull’immobile, al momento di avmvio dei lavori – o al momento del sostenimento delle spese, se antecedente l’avvio – sono previste le seguenti casistiche:

  • Proprietario
  • Nudo proprietario
  • Titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • Titolare di un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato

Ad eccezione di proprietario e nudo proprietario, gli altri soggetti devono essere in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario, nonché dei familiari del possessore o detentore dell’immobile.

Per quali tipologie di immobili si applica il Sismabonus

Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su edifici ubicati in zone a rischio sismico da 1 a 3. Sono pertanto esclusi gli immobili che si trovano in zona 4, classificata a basso rischio sismico.

Per quanto riguarda le tipologie di immobili, nessun vincolo di appartenenza a categorie catastali specifiche. Dalle ville unifamiliari ai complessi plurifamiliari, dalle abitazioni residenziali ai fondi commerciali: è possibile richiedere agevolazioni per gli interventi su qualsiasi categoria di immobile, inclusi i fabbricati totalmente o parzialmente inagibili (F/2) oppure quelli con destinazione d’uso ancora non definita (F/4).

Le zone sismiche

A partire dal 2003 il Governo italiano ha introdotto un sistema di classificazione sismica del territorio, in base all’intensità e frequenza dei terremoti del passato.

L’attuale a classificazione sismica dell’Italia è caratterizzata da 4 zone di pericolosità, nelle quali il rischio diminuisce all’aumentare del numero della zona:

Zona 1 > la più pericolosa, qui la probabilità che capiti un forte terremoto è alta

Zona 2 > in questa zona forti terremoti sono possibili

Zona 3 > in questa zona i forti terremoti sono meno probabili rispetto alle zone 1 e 2

Zona 4 > qui la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa

 

Per conoscere con sicurezza la zona nella quale si trova il tuo immobile, scarica la tabella pubblicata dal Dipartimento delle Protezione Civile.

Quali lavori rientrano nel Sismabonus

Gli interventi che consentono di accedere al Sismabonus comprendono tutti i lavori di miglioramento della struttura di un edificio al fine di migliorarne la situazione in relazione al rischio sismico. Tra le spese detraibili anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.  

L’elenco dei lavori ammessi è molto esteso, di seguito le categorie principali:

  1. Interventi sulle coperture orizzontali o su loro porzioni finalizzati ad ottenere, ad esempio:
    • l’aumento della capacità portante la riduzione dei pesi
    • l’eliminazione delle spinte applicate alle strutture verticali
    • il miglioramento dell’azione di ritegno delle murature
    • la riparazione/integrazione/sostituzione di elementi della copertura
  2. Interventi di riparazione e ripristino della resistenza originaria di elementi strutturali in muratura, cemento armato e/o acciaio, deteriorati per fattori come esposizione, umidità, invecchiamenti e disgregazione dei componenti;
  3. Interventi per la riduzione della possibilità di innesco di meccanismi locali, ad esempio:
    • inserimento di catene e tiranti contro il ribaltamento delle pareti negli edifici in muratura
    • rafforzamento dei nodi trave-colonna negli edifici in cemento armato, contro la loro rottura prematura, precedente lo sviluppo di meccanismi duttili delle travi
    • cerchiatura, con qualunque tecnologia, di travi e colonne o loro porzioni, volta a migliorare la duttilità
    • collegamento degli elementi di tamponatura alla struttura di cemento armato contro il loro ribaltamento, rafforzamento di elementi non strutturali pesanti, come camini, parapetti, controsoffitti ecc., o dei loro vincoli e ancoraggi alla struttura principale.

Per quanto riguarda le percentuali di spese agevolabili, il calcolo è piuttosto semplice e avviene principalmente in funzione del numero delle classi di rischio ridotte.

Ecco un comodo specchietto riassuntivo:

  • 50% per tutti i lavori che non comportano un miglioramento di classe sismica
  • 70% per tutti i lavori che comportano un miglioramento di una classe sismica
  • 75% se gli interventi riguardano le parti comuni di edifici condominiali
  • 80% per tutti i lavori che comportano un miglioramento di due classi sismiche
  • 85% se gli interventi riguardano le parti comuni di edifici condominiali

Il Sismabonus Acquisto

La legge prevede una detrazione fiscale dal 75% all’85% anche per l’acquisto di “case antisismiche”.

In pratica, è possibile accedere a questa particolare agevolazione acquistando un immobile all’interno di un edificio – sempre situato nelle zone sismiche 1, 2 o 3 – che sia stato interamente demolito e ricostruito al fine di ridurne il rischio sismico.

La percentuale di detrazione viene calcolata a partire dal prezzo di acquisto della singola unità immobiliare:

  • 75% se gli interventi determinano la riduzione di una classe di rischio (es. da 3 a 2)
  • 85% se gli interventi determinano la riduzione di due classi di rischio (es. da 3 a 1)

Le scadenze

La Legge di Bilancio 2022 ha confermato e prorogato l’accesso alle agevolazioni previste dal Sismabonus fino al 31 dicembre 2024, senza distinzioni di percentuale di detrazione, tipologia di immobile o di lavori effettuati.